Debian installer, encrypted RAID5, usb boot

Installazione via Debian Testing (iso del 2/6/11)

Ho avuto la fortuna di avere a disposizione qualche harddisk: 6 da 80GB, PATA (identici)
Per farla breve, ho assemblato questa macchina (tutta roba recuperata):

DualCore (2.6GHz) + 1GB RAM
6x 80GB HDD
Pendrive 4GB
Alim. 350W
Legno per supporti (ma questa è un’altra storia)

I dischi sono abbastanza vecchi (dalle 5k alle 25k ore di vita) e un po’ scassati (errori di ogni sorta registrati nei log SMART).
Siccome la scheda madre ha un solo canale IDE ho dovuto comprare una scheda PCI per aggiungere 2 canali IDE in più.
È l’unica cosa che ho comprato, ah sì, e gli sdoppini molex per l’alimentazione dei dischi.
La penna USB è anche troppo grande, ne basterebbe una da 500MB

Salto tutta la parte di assemblaggio e di post-installazione.

Quindi, una volta assemblata con tutto il necessario, fatta partire dalla iso Debian (tramite lettore cd/dvd esterno). Ho scoperto che l’installer vede perfettamente la pendrive, a patto che sia già inserita al boot (forse ho avuto fortuna nella combinazione scheda madre – bios – versione installer – altro )

– Partizionamento –

Volevo arrivare ad una cosa del genere:


/boot  : pendrive : non cifrato
/ : raid5 : cifrato
/home : raid5 : cifrato
swap : raid5 : cifrato

così che TUTTI i dati (anche quelli temporanei) siano cifrati, tranne la partizione di boot che serve per avviare il sistema (grub non riesce a leggere una partizione cifrata, non ancora).

Ho deciso di metter /boot su una pendrive per poter sfruttare al meglio i dischi fissi (i canali SATA della mobo sono difettosi e non avevo comunque dischi SATA da usare). Inoltre, fatto in più di sicurezza, senza la penna usb Debian manco boota :)

Arrivato al partitionateur ho agito come segue:

1. creato su ognuno dei 6 hdd 3 partizioni: 500MB, 3GB, il resto
2. creato 3 device md in raid5 (5 partizioni attive + 1 spare per ognuno)
3. cifrati i 3 device con le impostazioni standard (aes256, passphrase, erase data)
4. risultati quindi 3 device cifrati: 2GB (swap), 12GB (root), 290GB (home)
5. posizionato /boot sulla pendrive (scelto ext2 per preservare la vita della memoria)

Una volta che l’installer ha sbiancato (dopo tot giorni), formattato e installato, mi ha chiesto dove volevo Grub… e mi sono un po’ perso.
Perché rileggendo bene lo spinoso quesito, in realtà mi stava chiedendo SE volevo installare Grub.
Sicuramente me lo avrebbe installato su sda ma io lo volevo sulla penna usb (in modo che il tutto fosse proprio unbootable senza la penna inserita).
Poi, un po’ per svogliatezza un po’ per depistare i malintenzionati (che sicuramente non leggeranno questo blog…) l’ho installato su sda come da richiesta dell’installer Debian.

A penna disinserita, mi viene presentato un bel Grub error, non riesce a trovare la partizione di boot e ne indica l’UUID.
A penna inserita, il tutto parte perfettamente, mi vengono richieste le tre password (un po’ una menata inserirne tre), un po’ di scrollate di ATA error (ma è colpa dei dischi vecchi), e dopo il login appare un sistema standard debian.

Ho provato a fare un test con hdparm e sia la partizione radice sia quella di /home si attestano sui 100MB/s

L’unica cosa pallosa è dover inserire tre password (swap,root,home), forse per la swap è utile utilizzare una chiave automatica casuale? Ma dove viene memorizzata / come funziona?

Update-1: Installato Grub su tutti e 6 i dischi.

Update-2: Se simulo la rottura di un disco? LOL, funzia’n’cazzo! Indagine necessaria.

Update-2a: Tutto sembra a posto se simulo rottura via software (tlpd). Se stacco uno dei dischi, tutto muore (forse dovuto a conf hw, master-slave, scheda pci, boh).