Il 5 Dicembre 2006, il Ministero della
Difesa ed il Ministero delle Telecomunicazioni hanno raggiunto un
primo accordo per liberare le frequenze necessarie al Wi-MAX
(ora usate dai militari per i loro radar) e renderle disponibili alle
applicazioni civili.
Potete trovare tutte le informazioni
del caso a queste URL:
http://www.difesa.it/Sala+Stampa/comunicati-stampa-ministro-difesa-dettaglio.htm?DetailID=1578
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1799182
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1832760
Ad una prima occhiata, sembrerebbe che
il Wi-MAX sia alle porte. Quasi.
La cattiva notizia
Contemporaneamente alla notizia
dell’accordo si è anche scoperto che esiste l’intenzione di
assegnare le frequenze disponibili del Wi-MAX agli operatori
commerciali interessati seguendo la stessa strada già seguita
per l’assegnazione delle frequenze UMTS:
una bella asta pubblica.
Un google bombing per far sentire la
nostra voce
A questo punto, molte associazioni, tra
cui AntiDigitalDivide
ed il Partito Pirata, si
sono messe in allarme. Alla fine, per far sentire la nostra voce,
abbiamo deciso di organizzare un Google Bombing.
Potete trovare qualche approfondimento
a queste URL:
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1837781
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=5306&numero=999
Perchè le aste non sono una
buona idea
Il motivo per cui le aste pubbliche per
le assegnazione delle frequenze sono diventate evidenti a tutti dopo
l’episodio dell’UMTS: l’alto costo delle licenze è ricaduto
sugli utenti ed ha trasformato una tecnologia tutto sommato a basso
costo (niente cavi, niente scavi, etc.) in un costoso gicattolo per
ricchi. In quella occasione si è persa l’occasione di
liberarsi del monopolio Telecom sulla rete fisica e di dare vita ad
una ricca comunità di piccoli e medi WISP (Wireless Internet
service Provider) che avrebbe avuto effetti molto positivi sulla
concorrenza e sui prezzi.
Di fatto, l’assegnazione delle
frequenze con il meccanismo delle aste rafforza il potere del più
forte e consolida gli oligopoli esistenti, escludendo dal mercato gli
operatori più piccoli e più nuovi.
Un meccanismo alternativo di
assegnazione delle frequenze
Dopo questa triste esperienza è
diventato chiaro che occorre un meccanismo di assegnazione delle
frequenze diverso da quello delle aste, un meccanismo che non sia di
tipo economico.
Si possono ipotizzare molti meccanismo
di questo tipo, dal sorteggio alla condivisione delle frequenze tra
più operatori, alla creazione di una fondazione pubblica che
si occupi delle infrastrutture e le noleggi a prezzi politici agli
operatori. Quello che conta è che sia un meccanismo aperto a
tutti.
Il rischio rappresentato dal
precedente UMTS
Ovviamente, se ora il nostro governo
decidesse di assegnare le frequenze Wi-MAX con un meccanismo diverso
da quello delle aste, le aziende che a suo tempo hanno acquistato le
licenze UMTS a suon di miliardi si troverebbero a doversi confrontare
sul mercato con una miriade di nuovi operatori che hanno ottenuto le
licenze Wi-MAX quasi gratis e che sono tecnicamente in grado di
offrire alla clientela dei servizi quasi identici a quelli dell’UMTS.
La resistenza di queste aziende sarà sicuramente molto
elevata.
Tuttavia, è proprio questo che
deve succedere: le grandi aziende hanno avuto la loro occasione con
l’UMTS (diversi anni di vantaggio) ed ora devono cedere il passo a
tecnologie ed a operatori più adatti alla realtà del
mercato ed alle esigenze del paese.
Perchè un Google Bombing
Ovviamente, come utenti non abbiamo
nessuna voce in capitolo. Queste scelte vengono prese sopra la nostra
testa. Non ci resta che rassegnarsi e mettere ancora una volta mano
al portafogli.
La nostra unica speranza è
quella di far sapere ai nostri rappresentanti politici, ai loro
consulenti ed ai giornalisti che sappiamo quelli che sta succedendo,
che non siamo d’accordo e che alle prossime elezioni chi appoggia
questo insano meccansimo di assegnazione dovrà fare i conti
con il nostro risentimento.
Per ottenere questo risultato abbiamo
deciso di mettere in atto una azione di Google
Bombing.
Come noto, Google
elenca i siti web in base alla loro popolarità. Quanto più
un sito viene citato da altri siti, tanto più in alto viene
elencato da Google. Il Google Bombing consiste nel rendere
deliberatamente molto popolare un sito web (od una singola pagina)
creando molti altri siti web ed inserendo in ognuno di essi un
articolo ed un link che faccia riferimento al sito, od alla pagina,
che si vuole rendere popolare.
Si tratta di una tecnica del tutto
legittima, del tutto corretta, ben conosciuta e di successo quasi
garantito se si dispone di una comunità abbastanza ampia.
La nostra speranza è quella di
riuscire a fare in modo che nei prossimi mesi chiunque usi Google per
cercare il termine Wi-MAX finisca per inciampare in una pagina che
contiene le nostre lamentele e le nostre osservazioni al riguardo.
Più esattamente, la nostra speranza è che inciampino in
questa pagina i consulenti dei nostri uomini politici ed i
giornalisti. Questo ci permetterebbe di alzare di molto il livello il
livello di “awarness” attorno a questo problema e di far arrivare
ai nostri politici un chiaro messaggio riguardo alle nostre opinioni.
Come si fa un Google Bombing
Fare un Google Bombing è
piuttosto semplice:
- Si crea un sito web con la pagina
che si vuole evidenziare. Nel nostro caso la trovate a questo
indirizzo: http://www.partito-pirata.it/?q=node/49
- Si creano numerosi siti web
esterni, ad esempio usando i servizi di Blogging gratuito come
www.wordpress.com ,
www.blogger.com o
www.splinder.com .
Ovviamente, si possono usare anche i siti pre-esistenti.
- Su ognuno di questi siti si
pubblica un articolo come quello che state leggendo (lo potete
copiare pari-pari: è sotto licenza libera GFDL).
All’interno dell’articolo si posizionano uno o più (massimo 2
o 3) link come uno dei seguenti.
<a
href=”http://www.partito-pirata.it/?q=node/49“>Wi-MAX</a>
<a
href=”http://www.partito-pirata.it/liberate_il_WIMAX.html“>Wi-MAX</a>
(Il primo link mostra il sito del
Partito Pirata con la pagina in questione. Il secondo link mostra
solo la pagina “nuda”).
Il risultato
Sulla vostra pagina web, il risultato
visibile all’utente sarà un link come uno dei due seguenti.
Wi-MAX
(Link al sito del Partito Pirata)
Wi-MAX
(Link alla pagina “nuda”)
Tra qualche settimana, se riusciremo a
raccogliere abbastanza consensi, cercando “Wi-MAX” su Google, la
pagina in questione dovrebbe apparire tra le prime dieci dell’elenco.
Dovrebbe essere quasi impossibile non vederla e non leggerla.
Come contattarci
Per qualunque necessità, ci
potete contattare sulla mailing List del Partito Pirata
(http://www.piratpartiet.it/iscrizione.php)
o potete contatatre l’autore di queste note a questo indirizzo:
alessandro.bottoni@infinito.it
.
Licenza
Questa pagina è disponibile
sotto licenza GFDL. Può essere copiata e riutilizzata sul
vostro sito per creare il link necessario per il Google Bombing. Non
occorre fare nessuna modifica.
Articolo copiato pari pari da: OceaniDigitali.it