Non si accende. ACCENDILO.
Non funziona. FUNZIONALO!
Category: arghh!
Acciderbolina!
I’d block it
Konqueror c’ha ‘sta cosa che prende la Easylist di AdBlock. Gli carichi il testo file e sembra di stare sul volpone.
Poi capita che la sfiga ti prende e la lista facile ti introia il browser. Sì ma è colpa mia che uso le cose non standard. La volpe è lo standard ormai™, la rotella no.
Ah, la lista la mette in ~/.kde/share/config/khtmlrc
così che se per caso ADESSO che avete aggiornato la lista della pubblicità, vi si siede konquerorroro e vi si alza la cpu, sapete dove cercare.
Non esistono più le rotelle di una volta.
Aggiorno Firefox e mi tremano le ginocchia
$ apt-cache policy iceweasel
iceweasel:
Installed: 5.0-6
Candidate: 6.0-2
Version table:
7.0~b1-2 0
300 http://ftp.it.debian.org/debian/ experimental/main amd64 Packages
6.0-2 0
500 http://ftp.it.debian.org/debian/ sid/main amd64 Packages
*** 5.0-6 0
200 http://ftp.it.debian.org/debian/ testing/main amd64 Packages
100 /var/lib/dpkg/status
3.5.16-6 0
100 http://ftp.it.debian.org/debian/ stable/main amd64 Packages
Ordunque. Cosa è questo macello?
#34264
A volte non capisco
Dove sta il db?
in /var, che è partizione a sé
Dove vengono fatti i backup _giornalieri_?
sempre in /var…
Ovviamente ci sarà il sistema automatico che elimina i vechissimi backup, in modo da evitare che /var s’intasi.
no, devi fare a mano ogni volta che si sta per riempire, sennò postgres si incarta
Si dai facciamo le cazzate, ma soprattutto, spargiamole per mezzo mondo.
La frutta è finita.
Claudio Sardo[1]: «Il Libano è, per l’italia, l’ingresso nella serie A del mondo».
Adesso avete qualche opzione:
- Bestemmiare fortissimo
- Ridere fino a che le lacrime non si tramuteranno in sangue
- Alternare nevroticamente le due precedenti mentre scappate da tutta questa merda
[1] Giornalista, da luglio 2011 direttore de L’Unità.
FFFFFFFFUUUUUUUUUU
Perche’ Ubuntu Merda
Attacchi il pendraiv.
Oh! Si automonta, s’apre.
Si’ ma io devo formire al tuo filesystem una nuova struttura!
Ecco adesso ti rimuovo in tutta sicurezza.
Gparted non ti vede, manco io, dove sei?
Aggiorno la lista ma non ti lista.
Oh! Riappare e si autoRImonta, senza ch’io feci nulla.
Cosa e’ questa cosa? Perche’ succede?
Oh no, e’ un ciclo. Sudo forte.
Una volta mi significava `umount /dev/escim1; sync’
Adesso _fai sparire le cose dal sistema ma non definitivamente, sparisco ma ora riappaio, ma non adesso, tra un po’, ecco fra tre-due-uno, no non ancora, ecco ORA!_.
Perche’ non posso smontarla senza sparirla?
Ma dove e’ il terminale…
E perche’ si chiama “gnome-terminal” ?
Perche’ non
“the-terminal-with-the-gnome-name-in-it-ehi-you-know-the-shell-and-such” …
Tutto e’ ingiusto, non c’e’ gusto. UBUNTU MERDA.
Ancora più Rai
Ok, grazie.
Cammino pian piano verso l’ufficio dell’amministrazione. Lei è dentro, lo so. E’ sempre lì a quest’ora. Ecco, son quasi arrivato. Cerco di metterci più tempo possibile, saranno più o meno cinquanta passi dalla mia postazione, cerco di farne cento. Non ci riesco mai.
Odio dover fare questa cosa, vorrei che qualcuno mi portasse via: sto andando a chiedere la busta paga. M perché devo chiederla io? Lavoro, portami la busta. Tu non devi chiamarmi affinché io venga al lavoro, perchè io devo per chiedere la tua parte?
Sento la sua voce. E’ al telefono, dovrò anche aspettare mentre finisce.
Come entro comincia a fissarmi, appena apro bocca smette di colpo e non mi rivolge più lo sguardo. Probabilmente io faccio la sessa cosa.
– Ciao, son venuto per la busta paga, me ne sono dimenticato, di solito me la portate voi…
Non dice niente e comincia a cercare nei cassetti, poi nelle cartelline. La trova.
– Ecco. Ah, se guardi la busta non troverai il riborso per le uscite. Il tuo contratto non prevede dei rimborsi così alti. Comunque li avrai il mese prossimo.
– Ok.
Le dico solo questo “ok” ed esco. Anzi le dico pure grazie. Sono un imbecille.
Il fatto è che i discorsi con persone che hanno del potere sulla mia vita mi imbambolano. Dopo qualche ora mi sveglio e ci ripenso su per un po’. Scorro il breve dialogo come fosse una vecchia VHS. In ginocchio davanti al videoregistratore mi riascolto menre dico “Ok, grazie.” “Ok, grazie.” “Ok, grazie.”…
Sono un imbecille.
Possibile che le uniche due parole che avevo in testa siano state “ok” e “grazie”? Perché non “vaffanculo” e “stronza”?
Va a finire sempre così.
– Scusa, so che sei in pausa, potresti fare un salto… – Ok.
– L’installazione di domani è un po’ impegnativa, ci sarà da far un po’ tardi la sera… – Ok, grazie.
– Puoi venire un’ora prima domattina? – Ok, grazie.
– Scusa, ti tevo sfruttare un po’. – Ok, grazie!
Vinceranno loro, hanno già vinto. Perché ormai abbiamo paura, un mix di paure. Di parlare e di dire ciò che pensiamo. Abbiamo paura di quello che rappresentano, di quello che noi non vogliamo diventare. Paura di restare senza occupazione, che alla fine un poco ci piace, anche se il tempo libero è poco e la paga anche meno. Un lavoro trovato dopo tanta fatica e attese e colloqui e delusioni e mattine a guardare il vuoto del soffitto.
Mi dico sempre che alla prossima non me ne starò zitto.
Spero di farlo senza violenza.