Pizza industriale, ormai banale.
Pizza che fa male.
Pizza casareccia, mangereccia.
Casalinga è ricercata, amata.
Pizza fuori, in mille odori.
Pizza turistica, spesso artistica.
MA CHE CAGATAHAHAHAHAHAHA!!!!1!!!111!!!!
cretox
Roba futile che mi viene in mente e che non posso far a meno di condividere.
Pizza industriale, ormai banale.
Pizza che fa male.
Pizza casareccia, mangereccia.
Casalinga è ricercata, amata.
Pizza fuori, in mille odori.
Pizza turistica, spesso artistica.
MA CHE CAGATAHAHAHAHAHAHA!!!!1!!!111!!!!
(*) Facebook o qualsiasi altro SocialFuckWork
Giravo, giravo. E girando girando sono inciampato in Martino Lavasecchi che ci illustra le 10 più importanti cose che si possono fare su Facebook (credo di aver capito così).
Potete anche far senza leggere l’articolo. È solo per introdurre la mia vagonata di offese contro l’internet 0.1
Ehhh l’internet. Ehhh Facebook. Come fare senza? Immaginiamoci senza questo indispensabile strumento:
Vita dura eh?!
Siamo arrivati al punto di avere strumenti e codice così complessi ed efficienti che deleghiamo sempre più aspetti della nostra vita a loro. Il codice si ingrandisce e fa sempre più cose, il nostro cervello (tranne quello di chi scrive il codice) e la nostre carne si atrofizzano. Ma non sono “contro” il codice o l’IT, sono contro lo spreco di codice.
Secondo me sto sito (basta nominarlo, è diventato come il Gabibbo) è spreco di codice. Ci sono passato solo di sfuggita e il 90% delle cose che il 90% della gente fa, un po’ spreca tempo, un po’ non serve internet per farle.
Ero partito per scrivere montagne di cacca divertente su sto sito, mi son ritrovato a dire cazzatine, ehh, what a fail.
Oggi giravo a distribuire CV e mi soffermo su questo manifesto-poster attaccato alla pensilina del bus.
Il ragazzo emo dice: «I’ll keep my feet off the seat» (“Terrò i piedi giù dal sedile”) E la vecchia: «And I won’t use a seat for my bag» (“Non userò un sedile per la mia borsa”)
A prima vista mi son detto che era un bel messaggio: rispetto per il prossimo, rispetto per i mezzi, pace&amore.
Poi non so, mi ci sono soffermato un po’ di più e devo dire che non mi piace per nulla. Sì, forse tenere i piedi giù dai sedili è buona cosa ma…
Io sono una vecchia coll’artrosi, l’osteoporosi, le vene varicose e i miei cazzi, ho fatto la spesa, ho fatto un chilometro a piedi, c’ho due borse che pesano più di me e non posso appoggiare le mie cose sul sedile accanto a me?!
Oppure sono un ragazzo colla testa piena di MTV, YouTube, FaceBooK e MSN, sono emo, ho voglia di suicidarmi ma non lo faccio perchè la settimana prossima esce il nuovo CD dei Tokyo Hotel che forse mi darà nuovi spunti sulle prospettive del dolore, non ho voglia di fare una mazza, non mi interessa nulla, le ragazze sono stupide e non posso dimostrare il fallimento della società moderna insudiciando il mondo?!
Il problema è un altro secondo me. Se ti comporti fin da subito in modo da “rispettare/non ostacolare/non infastidire” le altre persone, beh va a finire che con le persone ci parli di meno, cominci ad averne paura perché non sai parlarci e non sai approcciarti, parli sempre meno, è un circolo vizioso che ti porta ad estranearti dal resto. Non sei più naturale.
Ho notato questa cosa, ed è pesante:
Ci stanno riuscendo. Salgo su un bus qualsiasi e mai mi capita di vedere gente che attacca bottone, che inizia un discorso di politica, sport, cacca con uno sconosciuto. Le uniche persone che lo fanno sono quelle considerate strane, che sembrano brille, e che forse sono le uniche rimaste con dei sentimenti da condividere. Se le guardi hanno un’espressione sul viso, chi allegra, chi incazzata, chi ironica. Gli altri no, fissi nel vuoto.
Non nego di sentirmi omogeneizzato al resto pure io, infatti boh, mi sento a disagio.
Ti vogliono zitta, apatico, impauriti dal diverso, senza opinioni da condividere, senza prospettive da proporre o da pretendere, calmo, consenziente.
Apppoggia la borsa pesante sul sedile accanto a te, e se c’è spazio, sentiti in diritto di sbracarti!
Chiedi permesso, non grugnire, usa le parole, chiedi il posto della borsa della vecchia, fai spazio a chi non passa, invita i timidi accanto a te.
Parla, condividi, chiedi. E guarda le persone in viso!
«Ciao amore! A giugno andiamo a vivere a Rockbridge!»
«Ok amore.»
«E poi amore, a settembre ci si trasferisce a Dublino!»
«Ok amore.»
«Che bello amore! Non è bello?!»
«Certo amore. Avevi da dirmi solo questo?»
«Sì amore, solo questo. Dai ci sentiamo presto!»
«Ok amore.»
Ovvio, Rockbridge e Dublino sono città fittizie.
Cosa succede in questi giorni?
La gente diventa pazza, ecco cosa succede. O forse la gente è pazza ed esterna la propria pazzia invadendo le strade ed i negozi.
Certo anche io ho fatto dei regali. Io ho fatto alcuni regali, li ho comprati un mese fa e li ho dati appena dopo. Ho pregato che li aprissero subito. Una persona ha esaudito la mia richiesta, per fortuna.
Certo la famiglia. Beh non sarò a casa con la famiglia. E meno male che non se la sono presa, ci mancherebbe.
«Cogliamo l’occasione del Natale per essere almeno oggi un po’ più buoni.» Stronzata mediatica per il consumismo globale. Fottiti cazzo.
Oggi è un giorno un po’ diverso? Parrebbe di sì. Stamattina Sid ha avuto solo due pacchetti tra gli aggiornamenti. Che te lo dico a fare.
Non è che me ne sono accorto proprio in questo momento, ma l’Italia è un gran bel Paese di merda…
Parlo dal punto di vista istituzionale, economico, aziendale, informativo, previdenziale, lavorativo, scolastico, scientifico. Ah sì, e legale.
Beh ci sono certo delle piccole eccezioni, la torta della nonna ad esempio.