S I .
Preso da liberostronzo
cretox
Dubbi di qua, dubbi di là !
S I .
Preso da liberostronzo
Inoltro questo scritto, mandatomi per mail:
Ciao a tutti io andrò a votare anche se ci troviamo davanti ad una legge incostituzionale.
Giusto per tentare di non far tornare al gorverno chi ha fatto questa ‘porcata’. Comunque per chi non vuole dare il voto a nessuno, leggete qui di seguito:***Per tutti coloro che non vogliono andare a votare o che annulleranno la scheda…***
E’ importante sapere che se votate scheda bianca o nulla perchè non vi sentite rappresentatato da nessun partito, in realtà , favorirete il partito con più voti.
Infatti (vedere REGOLAMENTI PER IL CALCOLO DEL PREMIO DI MAGGIORANZA) anche i voti bianchi o nulli entrano nel calcolo del premio di maggioranza, favorendo chi ha preso più voti. Illustro nei dettagli il sistema da usare:
- ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA
- ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO VIDIMATA), dicendo: «Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato»
- PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDA
- ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO METTERE A VERBALE UN COMMENTO CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio «Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta»)
Di seguito i riferimenti legali.
Tutto si basa su un uso ‘puntiglioso’ della legge: Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 – Art. 104 – Par. 5 5) Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.COSI FACENDO NON VOTERETE, ED EVITERETE CHE IL VOTO NULLO O BIANCO SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIU’ VOTI. Diffondere questa mail credo sia ‘cosa buona e giusta’. (INVECE DELLE SOLITE CATENE)
Non so veramente cosa possa comportare questa scelta. Da notare che così facendo si perde l’anonimato. Ne vale la pena? Non lo so. Aspetto di capirci qualcosa. Io avevo deciso di non andarci per niente… Ora ci devo pensare su?
E datemi un segno nei commenti, che qui c’è grossa crisi cazzo!
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Ma porcodio, che minchia mi fanno scrivere. LE SCHEDE NULLE O BIANCHE NON VENGONO CONTEGGIATE NEL PREMIO DI MAGGIORANZA, CAZZO.
Quindi votare nullo mi sembra la mossa giusta.
+anonimato
ADDIO.
Se gli Stati ritirano gli ambasciatori, inizia a riempire la dispensa con scatolette e cibo secco.
E ricordati l’acqua.
Darsi un’ultima occhiata allo specchio e mettersi a posto un ciuffo fuori posto.
Avete presente?
Un’azione abbastanza inutile alla fine dei conti. Compierla o meno non comporta chissà che privilegi o risultati.
Ma lo si fa (chi ne ha ancora) per temporanea soddisfazione personale oppure ansia, isteria o superstizione o che ne so, per un tic nervoso, o perchè magari pensi «Non si sa mai…».(I) Pensi forse che fuori, nel mondo superficiale, incontrerai uno/una che sicuramente noterà il tuo disordine e blinderà un poco la sua intimità. Certo, la si può paragonare a paranoie da film o da allucinanti serie televisive, che magari ci hanno solo sfiorato.
Può essere senza senso, di per sé, certo. Probabilmente non si tratta sempre di un ciuffo di capelli, potrà essere un fiocco annodato male, una spilla storta, un calzino giù, la matita per gli occhi sbavata, la voce roca…
Come quando aggiusti l’ultima piega del letto rifatto o sistemi i bicchieri a tavola allineandoli con le posate o aspetti il semaforo pedonale verde anche se quello delle auto è rosso da un pezzo.
Una ricerca di perfezione? Forse solo di bellezza o pace. Perchè fare tutte queste cose, quando si ha tempo, alla fine è piacevole. Il suo infinitesimo apporto, ti soddisfa quel pochino. Fare le cose con calma, prendendo tutto il tempo che ragionevolmente può servire per farle.
Ma oggi NO. Non si può più. Anzi, certo che si può. Se lo fai però… OPS! Muori. Muori, ti ammali, vieni licenziata, vieni picchiato, perdi la casa, la macchina, l’energia. Non puoi più fare le cose che ti piacciono ma solo quelle che ti permettono di sopravvivere. E pure velocemente le devi fare. Il poco tempo libero che rimane? Beh, si va su internet a chattare e a dire cagate per sfogare la rabbia repressa e lo stress depresso.
Il WWW. Sarebbe stata anche una gran bella idea, questo intercomunicare, questo continuo scambio di risorse. Ma è diventato tutto merda. Merda alta. Pubblica un post! Controlla i commenti! Iscriviti! Usufruisci dell’offerta! Clicca qui! Sali di livello!
Slow down the internet, porcodio. Non mi servono tutti questi mega, giga-cazzi iper-veloci e ultra-potenti. Mi basta un buono strumento che faccia il suo. Intanto che funziona, mi faccio un tè o una passeggiata.
Questa frenesia obbligata è della società neo-liberista e ha dei degli effetti disastrosi sulle interazioni interpersonali e ambientali, credo. Ma questo è un argomento troppo complicato per me, stasera. Io son solo un pivello sognante, mica un cazzo di filosofo.
Il telefonino, le scarpette? Le priorità oggi sono ben altre. Reagire, partecipare, costruire.
(I) Io con lo stesso isterico spirito superstizioso mi sono registrato su BlenderJobs.
«Ciao amore! A giugno andiamo a vivere a Rockbridge!»
«Ok amore.»
«E poi amore, a settembre ci si trasferisce a Dublino!»
«Ok amore.»
«Che bello amore! Non è bello?!»
«Certo amore. Avevi da dirmi solo questo?»
«Sì amore, solo questo. Dai ci sentiamo presto!»
«Ok amore.»
Ovvio, Rockbridge e Dublino sono città fittizie.
E se avesse ragione Babsi Jones?
E’ stato pubblicato un po’ di tempo fa, da leggere e da pensare.
Mi stanno riempiendo di spazzatura tra commenti e trackback. Non fateci CAZO.
Cosa succede in questi giorni?
La gente diventa pazza, ecco cosa succede. O forse la gente è pazza ed esterna la propria pazzia invadendo le strade ed i negozi.
Certo anche io ho fatto dei regali. Io ho fatto alcuni regali, li ho comprati un mese fa e li ho dati appena dopo. Ho pregato che li aprissero subito. Una persona ha esaudito la mia richiesta, per fortuna.
Certo la famiglia. Beh non sarò a casa con la famiglia. E meno male che non se la sono presa, ci mancherebbe.
«Cogliamo l’occasione del Natale per essere almeno oggi un po’ più buoni.» Stronzata mediatica per il consumismo globale. Fottiti cazzo.
Oggi è un giorno un po’ diverso? Parrebbe di sì. Stamattina Sid ha avuto solo due pacchetti tra gli aggiornamenti. Che te lo dico a fare.
Non ho capito molto di cosa mi abbia detto ma sono certo di aver capito almeno questo: “Ci dispiace ma il tuo inglese è troppo povero.”
A che cazzo mi serve saper parlare un ottimo inglese se devo fare antipasti per otto ore e non interagisco con un dannato cliente? Dopo tutto devi solo dirmi come fare i tuoi stramaledetti antipasti, io li faccio, tu li vendi. E diventiamo dei grandi amici, no? E poi ti avevo scritto che, insomma, non sono scemo, mi sarebbe bastato poco tempo per imparare quel minimo di vocaboli.
Che palle.
“Bla .. bLa .. blA”
“Mi dispiace non ho capito.”
“Bla .. garlic .. blA”
“Mi dispiace molto, potresti ripetere più lentamente, per favore?”
“Bla .. garlic .. together”
“Porcoddio…” (I)
“Pardon?”
Non so, non è la prima volta che mi capita (questa è la prima che fa male, questo sì). Forse non sono abituati a ripetere se qualcuno non capisce, ripetere con parole diverse intendo. Sembra che gli chiedi di ridirti le cose perchè sei stat* distratt* e non perchè forse non capisci bene la lingua e quindi essendo un po’ in deficit hai bisogno di parole semplici, senza troppe abbreviazioni e modi di dire.
Ma vabe’, so che riempirò questo mio vuoto.
La finestra ha le fessure. Entra l’aria fredda, aria scozzese. Apro la porta ed entra il resto del caldo. Sì, il caldo e i parassiti. La stanza resta al freddo.
Devo convincerLa che riparare la finestra sarebbe un’ottima mossa.
(I) No dai, di bestemmie non gliene ho mai tirate.
Gelo, pioggia e vento. Ecco cosa ho trovato. Tra le cose immediatamente tangibili elencherei queste.
Sono le più importanti? Ovviamente no.
Lavoro, vita, cortesia, un posto nuovo. Un posto da conoscere, con regole diverse, diverse abitudini. Ed una lingua diversa: l’inglese.
Non quella che ho studiato tutta una vita a scuola o cercato di parlare con pochi turisti o amici occasionali. Una lingua stretta, complicata a pelle, impegnativa nelle sfumature. Imparare a parlare per sopravvivere, sopravvivere per parlare meglio e poi vivere.
Non so se è la Scozia in sè che mi ha preso o se è solo un nuovo posto come un altro. So però, soprattutto grazie a Lei, che è un buon posto, o comunque lo sembra molto.
Adesso nevica, è tutto il giorno che nevica. Nevica ma non attacca. Forse il terreno è troppo freddo anche per la neve. E’ inevitabile parlare del tempo. Anche gli scozzesi ne parlano spesso. Soprattutto del freddo, anche se loro sembrano non sentirlo. Vanno in giro in magliettina o felpetta quando io per non buscarmi un malanno mi metto maglione e giaccone. Si mettono un berretto quando c’è vento, si coprono le mani quando fa veramente freddo ed io non mi azzardo nemmeno ad uscire. E in tutto questo non ho ancora visto una persona soffiarsi il naso. Io mi sento a disagio quando lo faccio: tutti mi guardano, guardano il fazzoletto, sembrano non capire, poi, allarmati, si allontanano… ed io ci rimango di merda.
Forse basta abituarsi, forse basta iniziare a mangiare come fanno qui, e mettere su qualche strato lipidico in più. Forse basta smettere di comprare fazzoletti.
In italia ho lasciato un po’ di cose che verrò presto a prendere, credo. Il mio fottuto computer e qualche rimasuglio di effetti personali. E poi i libri, i miei pochi libri. Se potessi porterei anche un bidet, che qui ce ne sarebbe bisogno.
Qui non si eccelle mai per la pulizia in casa. E’ un po’ tutto lasciato a se stesso con ritmi di riordino e pulizia abbastanza blandi e flessibili. Si pulisce quando capita, se capita. Io non mi sento a disagio, ma non mi potrei abituare alla sporcizia, potrei solo galleggiare, schivare, scansare, girare in torno. Mai farci le cose dentro. Una volta lessi un libro: parlava di germi.
I supermercati sono ovunque. Non troppo diversi da quelli italiani. Qualche differenza, vengono favoriti banconi con roba “ready to eat” o “ready to bake and eat” o “ready to drink”. Gli scaffali con materie prime nel vero senso della parola (farina, ortaggi, cibo da pulire, cuocere, farcire) sono pochi e scarni. Beh poi dipende dalla grandezza del supermercato, più è grande più è facile trovare prodotti rari (come il lievito per dolci, ad esempio). Invece è pieno di schifezze e minchiatine, scaffali colmi di ogni sorta di “junk food”.
Musei gratuiti. Un botto di musei. Li stiamo visitando un po’ per volta. Devo dire che il clima austero e serioso dei musei italiani non c’è o non lo trovo, non si deve fare silenzio (basta non berciare e/o correre, credo), è tutto molto free. Se becchi il giorno giusto c’è la visita guidata.
Ho accennato alla cortesia. A parte quella delle persone che ti parlano, che sembrano sempre gentilissime, un “sorry” ogni tre parole, quando io il “sorry” non riesco ancora ad usarlo usualmente, c’è quella dei messaggi scritti e degli avvisi. Qui l’avviso meno cortese è “per favore, non fare questo/quello…”. Oggi sono stato in un museo. Sulle opere da non toccare c’era scritto: “Per favore, aiutaci a prenderci cura di questo oggetto non toccandolo”. Capito? Qui sono avanti. Sì però c’è da dire che è anche pieno di telecamere. In ogni dove. Vai in un qualsiasi posto pubblico e ci sono minimo due-tre telecamere che ti registrano. Non ne vedi neanche una? Non ti preoccupare, c’è. In realtà sono sempre abbastanza visibili, è raro che siano nascoste. Non so neanche se sono tutte funzionanti, magari sì.
Sorridi! Verrà il giorno in cui non serviranno più le telacamere perchè avremo un chip nel cervello. Oppure perchè non ci sarà più nessuno da controllare…
Dopotutto mi sono solo avvicinato di qualche centinaio di chilometri ad una delle stanze dei bottoni. Ogni bottone decide la sorte di qualche popolo:OFF=sopravvivi – ON=soffri
Ho iniziato questo viaggio per curiosità, sto continuando perchè una parte della mia Vita ha idee chiare e precise. So che non finirà presto, so che non avrò niente da perdere e tutto da guadagnare. In un film che vidi poco tempo fa c’era un professore che diceva che l’Italia non può essere cambiata se non distruggenola e ricostruendola da zero. Credo che l’autore di quel testo abbia ragione, per quel poco di cose che ho visto/letto non credo ci sia altra soluzione. Io però non saprei da dove partire e probabilmente andarsene è la mossa peggiore, dopotutto ci tengo a cambiarla. Probabilmente tornerò con idee diverse, può essere che pensare di cambiare un solo Paese non serva a niente perchè il mondo tutto è marcio nelle fondamenta, che poi sono i vertici. Forse un giorno atterreranno gli alieni.