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Category: dubbi

Dubbi di qua, dubbi di là !

ESSENTIAL packages?

Posted on 03/03/2009 by cretox


# aptitude purge python3.0-minimal python3.0 python3 python3-minimal
Reading package lists... Done
Building dependency tree
Reading state information... Done
Reading extended state information

Initialising package states... Done
The following packages will be REMOVED:
python3-minimal{p} python3.0{p} python3.0-minimal{p}
0 packages upgraded, 0 newly installed, 3 to remove and 0 not upgraded.
Need to get 0B of archives. After unpacking 17.7MB will be freed.
Do you want to continue? [Y/n/?]
The following ESSENTIAL packages will be REMOVED!
python3-minimal

WARNING: Performing this action will probably cause your system to break!
Do NOT continue unless you know EXACTLY what you are doing!
To continue, type the phrase "I am aware that this is a very bad idea": _|

Io dico, già mi innervosisce sto fatto che devo risolvere a mano, poi mi ritrovo ste cose assurde…
Volevo solo provare python3, mica costruirci cose. Sigh.

Posted in arghh!, Debian e GNU/Linux, dubbi

Incanala la rabbia? E dove?

Posted on 25/01/2009 by cretox

Qualche giorno fa c’era in rete una discussione che diceva: «Qualche giorno fa in rete c’era una discussione che diceva: «Qualche giorno fa in rete…

Si discuteva sulla soluzione, o almeno dei comportamenti da adottare, agli sgomberi, sfratti forzati, chiusura di centri sociali e luoghi di incontro e cultura di anni. Ma anche per quanto riguarda la situazione internazionale. Tutto ciò nasceva dopo il tentato sgombero del csoa cox 18 da parte di sbirri senza carte, azione fermata dalle proteste immediate e dagli avvocati.
Tra chi scriveva c’era chi auspicava ad una rivolta fisica ed importante della gente, azioni globali di strada, voci forti e coordinate, resistenza attiva. Rifiutava, o quasi, le manifestazioni pacifiche, fini a se stesse, le feste dopo la mala situazia, i sorrisi in piazza dopo il danno e l’offesa.
C’era invece, chi era contro ogni violenza, solo sfogo di rabbia, risultato parziale e temporaneo, nessun effetto costruttivo o di cambiamento, ma portatore di situazione peggiore di fronte alla legge. Ma nessuna soluzione proferiva dalle dita, indecisione sul da farsi.
Ed infine c’era chi non diceva un cazzo. Tipo me.
Ma snocciolerò il mio semi-punto di vista, adesso.

La situazione di merda in cui si vive in Italia la sanno tutti, quelli che provano a dare un’occhiata.
Io sono cresciuto in provincia, ho avuto un’adolescenza tranquilla, droghe tranquille, manifestazioni tranquille.
Non eravamo, io e i miei coetanei, né attivisti, né socialmente impegnati, né altro. Non sapevamo il mondo, ignoranza semplice.
La prima volta che sono entrato in un centro sociale frequentavo già l’università. Nei paesi in cui ho vissuto da medio-piccolo non ne rimembro l’esistenza. C’erano piazzette, parchi, pinete, corridoi di scuola, abitacoli di auto. Erano i nostri luoghi di conversazione.
Infine l’università, ma soprattutto la grande città, è stata la grande informatrice. Vedevo queste persone venire da ogni parte d’Italia o anche da fuori, portare storie, diversità, drammi, notizie. E cominciai a comprare Repubblica. Lo divoravo quel quotidiano, quattro, cinque, sei volte alla settimana. Facevo pile che poi buttavo a pacchi nella carta (quanto spreco di carta, direi oggi!). E credevo in quel che c’era scritto senza dubbi…
Più in là conobbi le ragazze e i ragazzi che gestivano l’aula autoorganizzata in uni. Lì c’era sempre il Manifesto, il giornale. Ed è in quel periodo che iniziai a conoscere i centri sociali ed i centri popolari autogestiti… ciclofficine, concertini, cani, teatrini e cultura antagonista e alternativa, manifestazioni nella capitale.
Queste graffitate stanze sono stati i miei luoghi solo per un breve periodo, poi finalmente è finita l’università e chi s’è visto s’è visto.
E poi la Scozia, e poi Londra.
Non riuscirei a prendere profondamente e con passione a cuore la loro sorte, se non per una responsabilità più alta di solidarietà. Non li conosco veramente, non sono mai stato un membro attivo, non ho mai organizzato, sono sempre e solo “passato di là”. Non so se la colpa è dell’adolescenza fuori città, della mia indissolvibile e marmorea timidezza oppure di una più profonda noncuranza o boh.
Nonostante ciò, capisco che non bisogna essere chissà chi per esserne indignati, comprendo la loro importanza sociale, sento che sta succedendo una cosa MALE, riconosco il fascismo che tanto mi raccontavano i libri.
Ma quindi che fare? Che fare quando la prepotenza istituzionale prevarica i diritti basilari? Perché qualcosa andrà fatto, io credo.
Manifestiamo? Facciamo un altro corteo fischiettando? Oppure andiamo a spaccare i simboli del capitalismo e del potere corrotto?
C’è chi consiglia di incanalare la rabbia (traduco adrenalina, energia) per usi più proficui. Sì, ma dove? Che poi il disgusto, lo schifo e quindi la rabbia sono temporanei, spesso dopo un po’ si accumulano nell’indifferenza o nella rassegnazione. Se non fai un cazzo diventi complice passivo.
Secondo me, uno o una, a cui interessa un po’ la situazione, o cambia Paese o meglio Continente, oppure fa qualcosa dentro e si fa sentire.
Forse la strada più utile è, sì, manifestare, manifestare i propri sentimenti e speranze… ma anche quella di restare organizzati e costruire. Costruire nuovi centri d’incontro e di scambio, rischiare con l’occupazione di spazi inutilizzati, creare reti di pensiero e di informazione, rafforzare quelle già esistenti…

Non lo so, è che è tutto così confuso e corrotto, che davvero la reazione più liberatoria, facile, immediata è quella di rompere tutto.
No ma davvero. Rompiamo tutto e ricostruiamo da capo ogni cosa. Si fa prima.

Posted in arghh!, dubbi

Prestazionalmente

Posted on 10/01/2009 by cretox

Mi piace fare test di performance.
Ho da poco acquistato un computer nuovo (che bello!), una manna per fare grafica ma un delirio per le mie tasche.

Ho installato la mia amata Debian Sid/experimental (per me è ed è sempre stata una “lei”), KDE4.1 (sbav..) e poco altro per ora.

Ho pianificato questi test, che in pratica dimostrano poco, se non che i pacchetti precompilati a 32 bit (i386 generico) fanno cacare su macchine moderne. Per moderne intendo con CPU che supporano SSE/SSE2/SSE3, tutte le cosette nuove e un po’ meno nuove, etc etc…
Fanno cacare dal punto di vista prestazionale.

Io ho provato una sola applicazione (Blender) ma credo che a logica si possa prevedere un comportamento simile per qualsiasi “cosa” precompilata per girare su un qualsiasi generico i386 (dalla lavastoviglie col Pentiummmx al termoinceneritore con 28 Opteron)

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Posted in anvedi, blender, Debian e GNU/Linux, dubbi, FLOSS, KDE, tech

Note semplici su concetti arditi

Posted on 23/12/2008 by cretox

Perché ce ne andiamo dall’Italia?
Perché siamo grigi, egoisti e in fondo non ce ne importa un fico secco.
Perché siamo ormai senza aspettative, non solo per il nostro paese ma per qualsiasi.
Stiamo solo scegliendo quello più comodo, quello meno stretto.

Abbiamo solo bisogno di aria diversa con cui divertire vecchi polmoni.

Ma non sappiamo dove andare.
Anche se abbiamo le gambe per spostarci, è il culo che impartisce ordini: vuole la sedia comoda.
Per questo scegliamo grandi città. Lì è già tutto pronto, già tutto costruito, già tutto funzionante e solido, collegato, pensato. Gli sforzi mentali sono limitati.

Disposti ad accettare tristi compromessi, ci trasferiamo, convinti che il nostro nuovo inizio sia la rivoluzione che stavamo cercando.

Dimenticando che il vero cambiamento nasce in luoghi conosciuti.

Posted in dubbi, London

SMPlayer: la soluzione definitiva del cristo

Posted on 03/12/2008 by cretox

Ci sono una marea di media player che funzionano a meraviglia eccetera eccetera, a parte windows media player mi sembra eh.
C’è VLC che legge qualunque cosa o quasi ed è pure leggerino ma senza la playbarra, appare un po’ bruttino. Diamogli 9 su 10 toh.
Poi c’è MPlayer coi suoi gmplayer e mencoder, anche lui fa tutto o quasi. Ogni tanto di rompe, ogni tanto muore, ma vabe’ rimane il semidio semimortale dei leggi-media. Anche qui 9 toh.
Poi arrivò KMPlayer, integrazione con kde e tutto quanto, usa mplayer, cioè è un (o una?) frontend a mplayer, nel senso che il software che lavora rimane mplayer ma c’è questa interfaccia figa che ti fare molte cose con lo zucchero. 8 toh.
Kaffeine? Mai usato. Dicono che va bene. Boh toh.
No, Totem no. Perché no.

Infine scopro SMPlayer e vi dico subito la cosa più figa: è bello e simpatico. Vi siete svegliati male? No problem, smplayer interpola gli input ancestrali fa due conti e va iper col liscio. E poi si ricorda tutto: dove avete interrotto l’ultimo film, i settaggi, dove avete lasciato le chiavi.
Ok anche lui usa mplayer, è in qt, ogni tanto non legge qualcosa. 10 toh non esiste ma li vale tutti.

Definitivamente:
· SMPlayer o VLC, prima scelta.
· Se s’incriccano tutt’e due probabilmente il formato proprietario non merita di essere letto (e quell* che l’ha encodato è un* stronz*).

Ah, se è qualche settimana che mplayer ci mette tipo 10 secondi a partire, è colpa di dcopserver: deve essere avviato per non si sa quale assurdo motivo. Se vi sembra troppo assurdo provare a disabilitare la autodisabilitazione di xscreensaver all’avvio di mplayer.
Per un motivo ancora più assurdo e nascosto sono due metodi che funzionano e risolvono uguale. Per sicurezza magari usateli entrambi.

PS: Londra è una fantafigata, se trovi lavoro però eh.

Posted in anvedi, dubbi, FLOSS, KDE1 Comment

Più piedi, più bici, più testa.

Posted on 26/10/2008 by cretox

Copincollo da ReKombinant.

Donne e motori?

Con la spiritosa headline: “Donne e motori? Motori.” viene pubblicizzato un evento che non possiamo definire altrimenti che lugubre: il Motor Show si terrà a Bologna a partire dal 5 dicembre.
Lugubre è la lista di incidenti mortali che ogni anno sono provocati dall’automobile, mezzo di trasporto antidiluviano, irrazionale, pericoloso, criminogeno, antieconomico.
Lugubre è il numero crescente di tumori polmonari causati dalle emissioni di sostanze velenose rilasciate nell’atmosfera delle città invase da ingombranti oggetti metallici scagliati a velocità assurde contro la vita umana.
Lugubre è l’aspetto delle città senza più bambini che giocano per strada, senza più giovani che si bacino e si abbraccino in periferie desertificate e cementificate dal Moloch Automobile.
Lugubre è il sistema economico che si regge sull’automobile, e ora sta sgretolandosi, e diffonde con il suo collasso ansia miseria e barbarie perché gli umani motorizzati non sono in grado di concepire una vita più rilassata e meno consumista e reagiscono alla crisi con crisi di panico e violenza aggressiva.
L’automobile è una delle catene essenziali della schiavitù contemporanea. Abbiamo bisogno dell’automobile per andare a farci sfruttare otto dieci ore al giorno. E siamo disposti a farci sfruttare otto dieci ore al giorno per poterci permettere l’automobile.
Quanto più si moltiplicano le automobili tanto più diminuisce l’utilità di quel mezzo, perché le strade diventano blocchi di metallo che si muovono sempre più lentamente.

I padroni dell’economia non hanno né intelligenza né creatività né soprattutto senso etico. Altrimenti si renderebbero conto del fatto che l’automobile deve scomparire dal futuro umano, e che occorre sviluppare altre tecnologie di trasporto. Invece eccoli indignati perché il protocollo di Kyoto prevede una riduzione delle emissioni velenose, eccoli strepitare e implorare una proroga. Vogliono continuare a distruggere i nostri polmoni, vogliono continuare ad uccidere perché i loro profitti non scendano di qualche punto.
Quanto ai politici e agli amministratori si guardano bene dal cercare nuove soluzioni, perché i padroni del petrolio e dell’auto sono anche i loro padroni. Ecco allora il governo italiano che rifiuta di applicare le decisioni europee pur di non ridurre il veleno e il profitto.
La politica e l’amministrazione delle città non ha il coraggio di fermare questa follia perché teme l’ira dei cittadini autodipendenti. E ogni anno un numero sempre più alto di persone finisce in ospedale con problemi polmonari gravi come l’asma e la bronchite. Il cancro polmonare uccide ogni anno un numero più alto di persone.
Ma l’autodipendente non vuole sentire ragioni. Non sopporta l’idea di usare le gambe, la bicicletta o il mezzo pubblico. Se deve portare i bambini a scuola non può rinunciare a tirare fuori il ferro, anche se crescono le probabilità che i suoi bambini si becchino un’asma bronchiale, o magari un cancro ai polmoni prima di raggiungere i quarant’anni.

Un numero sempre più vasto di persone ha capito che l’automobile è un ferro vecchio, simbolo di un’era ormai declinata, diffusore di psicopatie aggressive e suicidarie. E si comincia ad usare la bicicletta. Ma le amministrazioni e i poteri economici considerano la bicicletta un vezzo strano, un hobby per perdigiorno, anche se è provato che in città qualsiasi percorso si copre più rapidamente in bici che in automobile. Ecco allora che l’Amministrazione di una città come Bologna penalizza l’uso della bicicletta. Il sindaco Cofferati e il suo partito sostengono di avere realizzato nuove piste ciclabili, ma chi va in bici a Bologna sa benissimo che si tratta di una burla criminale. Le cosiddette piste ciclabili sono in realtà gimkane pericolose in mezzo a strade intasate da veicoli spernacchianti. Piuttosto che violare il manto stradale, tempio intoccabile della divinità automobile, gli amministratori disegnano piste ciclabili assolutamente improbabili su marciapiedi in cui i poveri pedoni sono costretti a contendersi lo spazio con i ciclisti.

La commissione progettuale Inquinamento Zero, componente della lista Bolognacitta libera, riunitasi il 12 ottobre ha deciso di lanciare un appello ai ciclisti della Provincia di Bologna e della Regione, e a tutti i ciclisti italiani: partecipate al convegno che si terrà il 5. 6. dicembre a Bologna. Partecipate in bicicletta.
In un locale che comunicheremo in quei giorni si terrà un convegno che sarà dedicato a diversi argomenti: prima di tutto alla bicicletta, alla sua storia e alle sue evoluzioni possibili, alla sua funzione come mezzo di trasporto e come metafora di un modo di vivere più umano. Inoltre ci sarà un incontro dedicato alla fine dell’auto, al suo smontaggio e alla mobilità del futuro.

Una parte dell’incontro per finire sarà dedicato al centenario della pubblicazione del Manifesto del Futurismo italiano, che all’automobile dedicò (cento anni fa) un’attenzione tutta particolare.

Testo di BiFo, originale su RK.

Consensone con mascherina anti-smog.

Posted in arghh!, dubbi

Lavorare, risparmiare, licenziarsi.

Posted on 18/10/2008 by cretox

Son contento.
Ho lavorato per più di quattro mesi di fila senza sclerare troppo con un lavoro che mi va un po’ stretto… il cuoco, con gente che mi va un po’ storta… fascismi ignoranti, bullismi innocenti, monotonie stancanti.
Ho risparmiato la bellezza di tre stipendi e un po’, senza le mance ovviamente. Quelle le ho spese aggiro.
In questi mesi ho re-imparato a stare in una cucina, che gli anni di università mi avevano fatto dimenticare, ho ripreso in mano coltelli, padelle, palette e ramazze. Ho imparato cose nuove certo ma ho anche rispolverato vecchie memorie. Le ricette e le dosi che il lavoro nelle estati italiane mi fece imparare, senza fatica peraltro, sono ritornate a galla in men che non si dica. Il lavorare fisico mi è sempre piaciuto, rilassa. Se calmo a livelli accettabili, non sclerante a livelli pazzi.
Ho constatato che anche il grande chef di un buon ristorante non sa fare la besciamella, o almeno non sa farla nel modo presumibilmente sano che conosciamo in Italia. Non si lavavano le verdure. Tranne l’insalata. Arrivavano abbastanza pulite e siccome lo sembravano ad un occhio veloce, le si considerava a quel modo. E se provavi a chiedere… «Scusa ma qui non le lavate mai le verd…» «Lavarle? Ma se sono pulite! Guarda.» «E ma i pesticidi e tutte quelle…» «Non ti preoccupare.» Eh. Appunto.
E lavoravo. Turni assurdi, non come quantitativo di ore ma perché strutturati in un modo a cui non ero abituato. Io, avvezzo a spadellare in hotel, mi son trovato spaesato nel modello del ristorante anglosassone: i turni cambiavano tutti giorni, tutte le settimane, cazzo, c’è il rischio che un giorno ti sbagli ed timbri all’orario sbagliato! Mai successo per fortuna.
La cosa più bella è che conosci ed impari a conoscere gente diversa, gente che ha viaggiato, molto più di te in molti casi. Australia, Spagna, Sud America, Russia. E nei momenti di pausa del lavoro ti fai raccontare, ti appoggi al banco ed ascolti e immagini. E poi racconti a tua volta. Ma le tue storie sono sempre piccole e banali, o almeno così ti sembra. Ovviamente non è vero.
E poi cambia un membro dello staff. E ti chiede, sempre nelle piccole pause, come funziona, come si fa questo, di dove sei, da quanto ci sei. E tu cerchi di spiegare, certi di farti capire, e gli dici che i manager sono solo dei buffoni, che verranno a in cucina a fare i bulli e spiegarti come fare il condimento per l’arrabbiata, che ovviamente non sanno fare, ma sono i manager e bisogna dirgli OK, far capire al loro piccolo cervello che hai capito e che sei OK al 100%. OK al 100%. Poi spieghi al nuovo arrivato come si fa una vera arrabbiata, e lui ti dice OK al 100% e si ride.
I manager. Prova a contraddirli. Perché prima di dirgli OK, understood, ci provi a fargli capire il tuo punto di vista, le tue conoscenze, quello che hai imparato. NO, non funziona così. Il manager dice, tu fai. La pasta fresca non cuoce più dopo 5 minuti, cuoce quando viene a galla. Se una salsa si è asciugata al caldo, non ci devi mettere un goccio d’acqua, ma olio o panna o va-a-sapere-cosa. Gli dici OK, ma dentro di te li mandi il più delle volte a fare in culo. E sei sei fortunato, se sai fino a quando lavorerai, allora te ne sbatti proprio. Vuoi l’arrabbiata? Eccotela, super-oliosa, super-che-fa-malissimo, super-che-no-la-mangeresti-mai-cazzo. È il modo più semplice per sopravvivere senza troppi scazzi, dici loro OK e poi fai quel cazzo che ti pare, vieni ripreso per una scemenza e poi ti chiedono una pasta al gorgonzola… dico loro OK e se scorgi un pezzo di gorgonzola per terra dimenticato da dio, che fai, non lo usi per il tuo manager preferito? Questo ed altro per i miei amici manager.
Non tutto era merda ovviamente. Gli orari non erano massacranti e la paga quasi buona. Diciamo sfruttati al punto giusto, tenuti saldamente in bilico tra la speranza di buon lavoro e il baratro della disoccupazione: «Abbiamo bisogno di te, ma come te ce ne sono a valanghe, quindi…» Be’ ciao.
Io ho cercato di scrutare l’orizzonte e ho visto cose diverse, altre città, altre persone, altre vie. Non so, licenziarti ti libera, ti sfoga. Ho avuto il sorriso stampato in faccia per dei giorni, prima e dopo… «Che ridi?» «Mi sono licenziato l’altro giorno e…» «Ah sì, ti capisco allora…» Ma non perché fosse chissà che brutto lavoro, anzi. Una questione diversa. Perché ti apre la strada a mille pensieri, a milioni di speranze o possibilità, soprattutto se era un lavoro a tempo pieno. Puoi pensare ai tuoi cazzi a tempo pieno, tutto il giorno.
Ovviamente la pacchia prima o poi finirà, di pari passo con i soldi risparmiati.
Ma adesso sapete cosa? Mi trasferisco a Londra cristodiddio! E fatemi gli auguri cazzo =P

Posted in arghh!, be happy, dialoghi, dubbi

I temi scuri

Posted on 01/10/2008 by cretox

Ho modificato il .css e le immagini del blog.
Stanca meno la vista, ma adesso è più brutto, si legge peggio.
Perché mai allora l’ho fatto?
Da un lato perché sono triste e così riverso un po’ della mia frustrazione sul mondo.
In secondo luogo, e mi pare il motivo più convincente, per far risparmiare energia elettrica ai quattro sfigati che usano monitor CRT e leggono queste parole.
Sono stato influenzato positivamente dalle iniziative di Blackle, Trek3d/black, Nerooo, ecc ecc…
Si certo, chi usa un monitor LCD non risparmia perché usa un tema scuro, ma perché gli LCD consumano meno.
Quindi se dovete scegliere tra CRT e LCD sapete che dovete fare. A meno che non vi procuriate l’energia dal sole, dal vento o dalla cacca.

Posted in arghh!, dubbi, tech

Consiglio triste e paranoico della settimana #9

Posted on 21/09/2008 by cretox

Non dar modo ai manager di usare il loro piccolo cervello.

Posted in arghh!, consigli tnp, dubbi

Alcool 4.6% del Volume: HM

Posted on 18/09/2008 by cretox

Verso la metà di dicembre del 2007, appena qualche mese dalla chiusura dell’hackmeeting2007 a Pisa, mi ero messo in testa un piccolo lavoretto per l’hackmeeting2008. Una roba semplice:

HM fermentato

In questi giorni ho finalmente riacceso il vecchio hdd su cui era il progettino e l’ho riproposto in lista-hm.
Non è assolutamente completato. Non mi piacciono i colori, forse troppo chiari. L’etichetta è sicuramente da rivedere, soprattutto le scrittine e i loghi. Ed infine i tempi di rotazione.
In questi giorni sto usando un cacca-pc e ho solo questo, provo lo stesso a lavorarci su…
In ultimo, la colonna sonora/commento. Io credo di non essere capace, forse qualcuno che legge queste righe?

Non mi aspetto alcunchè di fenomenale, solo qualcosa di carino da mandare in loop da un proiettore a tutto muro all’hackmeeting :)
No, i proiettori Servono.
Screensaver?

Posted in anvedi, blender, dubbi4 Comments

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