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Author: cretox

Incanala la rabbia? E dove?

Posted on 25/01/2009 by cretox

Qualche giorno fa c’era in rete una discussione che diceva: «Qualche giorno fa in rete c’era una discussione che diceva: «Qualche giorno fa in rete…

Si discuteva sulla soluzione, o almeno dei comportamenti da adottare, agli sgomberi, sfratti forzati, chiusura di centri sociali e luoghi di incontro e cultura di anni. Ma anche per quanto riguarda la situazione internazionale. Tutto ciò nasceva dopo il tentato sgombero del csoa cox 18 da parte di sbirri senza carte, azione fermata dalle proteste immediate e dagli avvocati.
Tra chi scriveva c’era chi auspicava ad una rivolta fisica ed importante della gente, azioni globali di strada, voci forti e coordinate, resistenza attiva. Rifiutava, o quasi, le manifestazioni pacifiche, fini a se stesse, le feste dopo la mala situazia, i sorrisi in piazza dopo il danno e l’offesa.
C’era invece, chi era contro ogni violenza, solo sfogo di rabbia, risultato parziale e temporaneo, nessun effetto costruttivo o di cambiamento, ma portatore di situazione peggiore di fronte alla legge. Ma nessuna soluzione proferiva dalle dita, indecisione sul da farsi.
Ed infine c’era chi non diceva un cazzo. Tipo me.
Ma snocciolerò il mio semi-punto di vista, adesso.

La situazione di merda in cui si vive in Italia la sanno tutti, quelli che provano a dare un’occhiata.
Io sono cresciuto in provincia, ho avuto un’adolescenza tranquilla, droghe tranquille, manifestazioni tranquille.
Non eravamo, io e i miei coetanei, né attivisti, né socialmente impegnati, né altro. Non sapevamo il mondo, ignoranza semplice.
La prima volta che sono entrato in un centro sociale frequentavo già l’università. Nei paesi in cui ho vissuto da medio-piccolo non ne rimembro l’esistenza. C’erano piazzette, parchi, pinete, corridoi di scuola, abitacoli di auto. Erano i nostri luoghi di conversazione.
Infine l’università, ma soprattutto la grande città, è stata la grande informatrice. Vedevo queste persone venire da ogni parte d’Italia o anche da fuori, portare storie, diversità, drammi, notizie. E cominciai a comprare Repubblica. Lo divoravo quel quotidiano, quattro, cinque, sei volte alla settimana. Facevo pile che poi buttavo a pacchi nella carta (quanto spreco di carta, direi oggi!). E credevo in quel che c’era scritto senza dubbi…
Più in là conobbi le ragazze e i ragazzi che gestivano l’aula autoorganizzata in uni. Lì c’era sempre il Manifesto, il giornale. Ed è in quel periodo che iniziai a conoscere i centri sociali ed i centri popolari autogestiti… ciclofficine, concertini, cani, teatrini e cultura antagonista e alternativa, manifestazioni nella capitale.
Queste graffitate stanze sono stati i miei luoghi solo per un breve periodo, poi finalmente è finita l’università e chi s’è visto s’è visto.
E poi la Scozia, e poi Londra.
Non riuscirei a prendere profondamente e con passione a cuore la loro sorte, se non per una responsabilità più alta di solidarietà. Non li conosco veramente, non sono mai stato un membro attivo, non ho mai organizzato, sono sempre e solo “passato di là”. Non so se la colpa è dell’adolescenza fuori città, della mia indissolvibile e marmorea timidezza oppure di una più profonda noncuranza o boh.
Nonostante ciò, capisco che non bisogna essere chissà chi per esserne indignati, comprendo la loro importanza sociale, sento che sta succedendo una cosa MALE, riconosco il fascismo che tanto mi raccontavano i libri.
Ma quindi che fare? Che fare quando la prepotenza istituzionale prevarica i diritti basilari? Perché qualcosa andrà fatto, io credo.
Manifestiamo? Facciamo un altro corteo fischiettando? Oppure andiamo a spaccare i simboli del capitalismo e del potere corrotto?
C’è chi consiglia di incanalare la rabbia (traduco adrenalina, energia) per usi più proficui. Sì, ma dove? Che poi il disgusto, lo schifo e quindi la rabbia sono temporanei, spesso dopo un po’ si accumulano nell’indifferenza o nella rassegnazione. Se non fai un cazzo diventi complice passivo.
Secondo me, uno o una, a cui interessa un po’ la situazione, o cambia Paese o meglio Continente, oppure fa qualcosa dentro e si fa sentire.
Forse la strada più utile è, sì, manifestare, manifestare i propri sentimenti e speranze… ma anche quella di restare organizzati e costruire. Costruire nuovi centri d’incontro e di scambio, rischiare con l’occupazione di spazi inutilizzati, creare reti di pensiero e di informazione, rafforzare quelle già esistenti…

Non lo so, è che è tutto così confuso e corrotto, che davvero la reazione più liberatoria, facile, immediata è quella di rompere tutto.
No ma davvero. Rompiamo tutto e ricostruiamo da capo ogni cosa. Si fa prima.

Posted in arghh!, dubbi

Qualcuno infine lo ammette.

Posted on 21/01/2009 by cretox

Politici onesti sempre più difficili da scovare.
Parole pubbliche piene di menzogne e falsità.
Qualcuno rimane a dire il vero, ma sono in pochi ad ascoltare.
E tu credi finalmente che questa sia la macabra realtà?

Anonym to uk.youtube.com/watch?v=IIpvrOJQ0J0

Anonym to uk.youtube.com/watch?v=qMGuYjt6CP8

Posted in arghh!, dialoghi, London

Silenzio indotto

Posted on 16/01/2009 by cretox

London Stupid Campaign

Oggi giravo a distribuire CV e mi soffermo su questo manifesto-poster attaccato alla pensilina del bus.
Il ragazzo emo dice: «I’ll keep my feet off the seat» (“Terrò i piedi giù dal sedile”) E la vecchia: «And I won’t use a seat for my bag» (“Non userò un sedile per la mia borsa”)
A prima vista mi son detto che era un bel messaggio: rispetto per il prossimo, rispetto per i mezzi, pace&amore.
Poi non so, mi ci sono soffermato un po’ di più e devo dire che non mi piace per nulla. Sì, forse tenere i piedi giù dai sedili è buona cosa ma…
Io sono una vecchia coll’artrosi, l’osteoporosi, le vene varicose e i miei cazzi, ho fatto la spesa, ho fatto un chilometro a piedi, c’ho due borse che pesano più di me e non posso appoggiare le mie cose sul sedile accanto a me?!
Oppure sono un ragazzo colla testa piena di MTV, YouTube, FaceBooK e MSN, sono emo, ho voglia di suicidarmi ma non lo faccio perchè la settimana prossima esce il nuovo CD dei Tokyo Hotel che forse mi darà nuovi spunti sulle prospettive del dolore, non ho voglia di fare una mazza, non mi interessa nulla, le ragazze sono stupide e non posso dimostrare il fallimento della società moderna insudiciando il mondo?!

Il problema è un altro secondo me. Se ti comporti fin da subito in modo da “rispettare/non ostacolare/non infastidire” le altre persone, beh va a finire che con le persone ci parli di meno, cominci ad averne paura perché non sai parlarci e non sai approcciarti, parli sempre meno, è un circolo vizioso che ti porta ad estranearti dal resto. Non sei più naturale.
Ho notato questa cosa, ed è pesante:
Ci stanno riuscendo. Salgo su un bus qualsiasi e mai mi capita di vedere gente che attacca bottone, che inizia un discorso di politica, sport, cacca con uno sconosciuto. Le uniche persone che lo fanno sono quelle considerate strane, che sembrano brille, e che forse sono le uniche rimaste con dei sentimenti da condividere. Se le guardi hanno un’espressione sul viso, chi allegra, chi incazzata, chi ironica. Gli altri no, fissi nel vuoto.
Non nego di sentirmi omogeneizzato al resto pure io, infatti boh, mi sento a disagio.
Ti vogliono zitta, apatico, impauriti dal diverso, senza opinioni da condividere, senza prospettive da proporre o da pretendere, calmo, consenziente.

Apppoggia la borsa pesante sul sedile accanto a te, e se c’è spazio, sentiti in diritto di sbracarti!
Chiedi permesso, non grugnire, usa le parole, chiedi il posto della borsa della vecchia, fai spazio a chi non passa, invita i timidi accanto a te.
Parla, condividi, chiedi. E guarda le persone in viso!

Posted in arghh!, insignificanti parole, London

Prestazionalmente

Posted on 10/01/2009 by cretox

Mi piace fare test di performance.
Ho da poco acquistato un computer nuovo (che bello!), una manna per fare grafica ma un delirio per le mie tasche.

Ho installato la mia amata Debian Sid/experimental (per me è ed è sempre stata una “lei”), KDE4.1 (sbav..) e poco altro per ora.

Ho pianificato questi test, che in pratica dimostrano poco, se non che i pacchetti precompilati a 32 bit (i386 generico) fanno cacare su macchine moderne. Per moderne intendo con CPU che supporano SSE/SSE2/SSE3, tutte le cosette nuove e un po’ meno nuove, etc etc…
Fanno cacare dal punto di vista prestazionale.

Io ho provato una sola applicazione (Blender) ma credo che a logica si possa prevedere un comportamento simile per qualsiasi “cosa” precompilata per girare su un qualsiasi generico i386 (dalla lavastoviglie col Pentiummmx al termoinceneritore con 28 Opteron)

Continue reading “Prestazionalmente” →

Posted in anvedi, blender, Debian e GNU/Linux, dubbi, FLOSS, KDE, tech

There will be blood

Posted on 04/01/2009 by cretox

Interessante film.
Mi sono permesso di selezionarne una parte significativa:

Anonym to uk.youtube.com/watch?v=51Fn2r-8hHI

Per quanto riguarda il resto del film, be’ l’ho visto in lingua originale e molti dialoghi ho fatto fatica a seguirli. Ho pensato troppo tardi di aggiungere i sottotitoli.
In pratica un solitario cercatore di petrolio trova il petrolio, poi diventa ricco e stronzo.
Metteteci in mezzo qualche stronzata sentimentale e via. Ah, non ci sono scene di sesso. Però c’è del sangue, fa lo stesso?
Resta comunque un film impattante, bella fotografia e musica (forse a volte stona?)
Potrebbe essere una storia accaduta, comunque verosimile.
Non ho avuto abbastanza entusiasmo per accennare un’analisi più profonda, dovrei rivederlo.

Se censurassero TiTubo, scaricate il film, la scena è verso la fine :)

Posted in anvedi, dialoghi

Note semplici su concetti arditi

Posted on 23/12/2008 by cretox

Perché ce ne andiamo dall’Italia?
Perché siamo grigi, egoisti e in fondo non ce ne importa un fico secco.
Perché siamo ormai senza aspettative, non solo per il nostro paese ma per qualsiasi.
Stiamo solo scegliendo quello più comodo, quello meno stretto.

Abbiamo solo bisogno di aria diversa con cui divertire vecchi polmoni.

Ma non sappiamo dove andare.
Anche se abbiamo le gambe per spostarci, è il culo che impartisce ordini: vuole la sedia comoda.
Per questo scegliamo grandi città. Lì è già tutto pronto, già tutto costruito, già tutto funzionante e solido, collegato, pensato. Gli sforzi mentali sono limitati.

Disposti ad accettare tristi compromessi, ci trasferiamo, convinti che il nostro nuovo inizio sia la rivoluzione che stavamo cercando.

Dimenticando che il vero cambiamento nasce in luoghi conosciuti.

Posted in dubbi, London

Grassa e unta.

Posted on 16/12/2008 by cretox

Sono in appartamento con due persone che vengono dalla Cina.
Io ho una certa affinità con la cucina e i suoi strumenti. Mi piace cucinare, per me o pochi altri, quando le persone diventano troppe mi stresso e non mi diverto. Ancora peggio se devo farlo per soldi o per il pane. Ma ci sono anche dei buoni momenti in ciò, dipende da molte cose: con chi lavori, la qualità del servizio, le aspettative del/i boss, i clienti, ecc..
Tornando alla cucina di casa… maremma cane, possibile che questi friggano a tutti i pasti, tutti i giorni, sempre?!
Riso (e fin qui sono d’accordo) e frittume. Non so cosa friggano, sono qui da pochi giorni, ma il diavolo porco, torni a casa e BAM!! Una manata di fritto solido ti devasta l’olfatto e la faccia. E la finestra la trovo sempre aperta, manco puoi dirgli di aprire la finestra, è già aperta, sempre…
Non mi permetto di dirgli di non friggere, ci mancherebbe. Ognuno si uccide come crede.
Magari uno pensa: vabbe’ è solo l’odore, ci si può abituare. Una bella segah.
A parte che non ti ci abitui all’odore.
E poi, non so da quando non puliscano, spero da molti anni, qualsiasi cosa in cucina è ricoperta da una patina di grasso. È quel tipo di grasso giallino, dove è sottile, sul giallone, ocra, dove è più spesso. Appiccica. Odora. È brutto e sembra una cosa male, molto male.
Per non parlare delle pentole.
Meno male che il rimedio c’è. Comprare pentole nuove, qualche accessorio, e poi agire le superfici e le cose che stanno in cucina con qualcosa di potente, tipo l’olio di gomito. Questo non unge.
Poi finalmente potrò cercare di offrire loro un sano, non grasso, che-fa-meno-male pasto. Se ci riuscirò, sarà soddisfazione.

Posted in arghh!, London

SMPlayer: la soluzione definitiva del cristo

Posted on 03/12/2008 by cretox

Ci sono una marea di media player che funzionano a meraviglia eccetera eccetera, a parte windows media player mi sembra eh.
C’è VLC che legge qualunque cosa o quasi ed è pure leggerino ma senza la playbarra, appare un po’ bruttino. Diamogli 9 su 10 toh.
Poi c’è MPlayer coi suoi gmplayer e mencoder, anche lui fa tutto o quasi. Ogni tanto di rompe, ogni tanto muore, ma vabe’ rimane il semidio semimortale dei leggi-media. Anche qui 9 toh.
Poi arrivò KMPlayer, integrazione con kde e tutto quanto, usa mplayer, cioè è un (o una?) frontend a mplayer, nel senso che il software che lavora rimane mplayer ma c’è questa interfaccia figa che ti fare molte cose con lo zucchero. 8 toh.
Kaffeine? Mai usato. Dicono che va bene. Boh toh.
No, Totem no. Perché no.

Infine scopro SMPlayer e vi dico subito la cosa più figa: è bello e simpatico. Vi siete svegliati male? No problem, smplayer interpola gli input ancestrali fa due conti e va iper col liscio. E poi si ricorda tutto: dove avete interrotto l’ultimo film, i settaggi, dove avete lasciato le chiavi.
Ok anche lui usa mplayer, è in qt, ogni tanto non legge qualcosa. 10 toh non esiste ma li vale tutti.

Definitivamente:
· SMPlayer o VLC, prima scelta.
· Se s’incriccano tutt’e due probabilmente il formato proprietario non merita di essere letto (e quell* che l’ha encodato è un* stronz*).

Ah, se è qualche settimana che mplayer ci mette tipo 10 secondi a partire, è colpa di dcopserver: deve essere avviato per non si sa quale assurdo motivo. Se vi sembra troppo assurdo provare a disabilitare la autodisabilitazione di xscreensaver all’avvio di mplayer.
Per un motivo ancora più assurdo e nascosto sono due metodi che funzionano e risolvono uguale. Per sicurezza magari usateli entrambi.

PS: Londra è una fantafigata, se trovi lavoro però eh.

Posted in anvedi, dubbi, FLOSS, KDE1 Comment

Più piedi, più bici, più testa.

Posted on 26/10/2008 by cretox

Copincollo da ReKombinant.

Donne e motori?

Con la spiritosa headline: “Donne e motori? Motori.” viene pubblicizzato un evento che non possiamo definire altrimenti che lugubre: il Motor Show si terrà a Bologna a partire dal 5 dicembre.
Lugubre è la lista di incidenti mortali che ogni anno sono provocati dall’automobile, mezzo di trasporto antidiluviano, irrazionale, pericoloso, criminogeno, antieconomico.
Lugubre è il numero crescente di tumori polmonari causati dalle emissioni di sostanze velenose rilasciate nell’atmosfera delle città invase da ingombranti oggetti metallici scagliati a velocità assurde contro la vita umana.
Lugubre è l’aspetto delle città senza più bambini che giocano per strada, senza più giovani che si bacino e si abbraccino in periferie desertificate e cementificate dal Moloch Automobile.
Lugubre è il sistema economico che si regge sull’automobile, e ora sta sgretolandosi, e diffonde con il suo collasso ansia miseria e barbarie perché gli umani motorizzati non sono in grado di concepire una vita più rilassata e meno consumista e reagiscono alla crisi con crisi di panico e violenza aggressiva.
L’automobile è una delle catene essenziali della schiavitù contemporanea. Abbiamo bisogno dell’automobile per andare a farci sfruttare otto dieci ore al giorno. E siamo disposti a farci sfruttare otto dieci ore al giorno per poterci permettere l’automobile.
Quanto più si moltiplicano le automobili tanto più diminuisce l’utilità di quel mezzo, perché le strade diventano blocchi di metallo che si muovono sempre più lentamente.

I padroni dell’economia non hanno né intelligenza né creatività né soprattutto senso etico. Altrimenti si renderebbero conto del fatto che l’automobile deve scomparire dal futuro umano, e che occorre sviluppare altre tecnologie di trasporto. Invece eccoli indignati perché il protocollo di Kyoto prevede una riduzione delle emissioni velenose, eccoli strepitare e implorare una proroga. Vogliono continuare a distruggere i nostri polmoni, vogliono continuare ad uccidere perché i loro profitti non scendano di qualche punto.
Quanto ai politici e agli amministratori si guardano bene dal cercare nuove soluzioni, perché i padroni del petrolio e dell’auto sono anche i loro padroni. Ecco allora il governo italiano che rifiuta di applicare le decisioni europee pur di non ridurre il veleno e il profitto.
La politica e l’amministrazione delle città non ha il coraggio di fermare questa follia perché teme l’ira dei cittadini autodipendenti. E ogni anno un numero sempre più alto di persone finisce in ospedale con problemi polmonari gravi come l’asma e la bronchite. Il cancro polmonare uccide ogni anno un numero più alto di persone.
Ma l’autodipendente non vuole sentire ragioni. Non sopporta l’idea di usare le gambe, la bicicletta o il mezzo pubblico. Se deve portare i bambini a scuola non può rinunciare a tirare fuori il ferro, anche se crescono le probabilità che i suoi bambini si becchino un’asma bronchiale, o magari un cancro ai polmoni prima di raggiungere i quarant’anni.

Un numero sempre più vasto di persone ha capito che l’automobile è un ferro vecchio, simbolo di un’era ormai declinata, diffusore di psicopatie aggressive e suicidarie. E si comincia ad usare la bicicletta. Ma le amministrazioni e i poteri economici considerano la bicicletta un vezzo strano, un hobby per perdigiorno, anche se è provato che in città qualsiasi percorso si copre più rapidamente in bici che in automobile. Ecco allora che l’Amministrazione di una città come Bologna penalizza l’uso della bicicletta. Il sindaco Cofferati e il suo partito sostengono di avere realizzato nuove piste ciclabili, ma chi va in bici a Bologna sa benissimo che si tratta di una burla criminale. Le cosiddette piste ciclabili sono in realtà gimkane pericolose in mezzo a strade intasate da veicoli spernacchianti. Piuttosto che violare il manto stradale, tempio intoccabile della divinità automobile, gli amministratori disegnano piste ciclabili assolutamente improbabili su marciapiedi in cui i poveri pedoni sono costretti a contendersi lo spazio con i ciclisti.

La commissione progettuale Inquinamento Zero, componente della lista Bolognacitta libera, riunitasi il 12 ottobre ha deciso di lanciare un appello ai ciclisti della Provincia di Bologna e della Regione, e a tutti i ciclisti italiani: partecipate al convegno che si terrà il 5. 6. dicembre a Bologna. Partecipate in bicicletta.
In un locale che comunicheremo in quei giorni si terrà un convegno che sarà dedicato a diversi argomenti: prima di tutto alla bicicletta, alla sua storia e alle sue evoluzioni possibili, alla sua funzione come mezzo di trasporto e come metafora di un modo di vivere più umano. Inoltre ci sarà un incontro dedicato alla fine dell’auto, al suo smontaggio e alla mobilità del futuro.

Una parte dell’incontro per finire sarà dedicato al centenario della pubblicazione del Manifesto del Futurismo italiano, che all’automobile dedicò (cento anni fa) un’attenzione tutta particolare.

Testo di BiFo, originale su RK.

Consensone con mascherina anti-smog.

Posted in arghh!, dubbi

EVILution

Posted on 24/10/2008 by cretox

Ho finalmente trasferito posta e contatti da EVILution a Thunderbird.
Io che ero abituato da tempo a KMail (ho le lacrime) mi sono ritrovato quasi a casa con l’uccello di tuono.
Evolution è abbastanza buono come software, fa quasi tutto, pure gestisce GPG e altro. Ha una carina visualizzazione dei contatti etc etc etc. Si integra bene in Gnome etc etc etc.
Poi ci sono cose che ti fanno saltare i nervi. Tipo:

· Gestisce a cazzo i quote. Ogni altro programma tratta i quote come testo NORMALE, che puoi editare, spostare, farci che ti pare. Evolution no. Lo incestella in una pseudo-tabella che boh, è fissa, si muove, sembra testo, non lo è. Vai a sapere.
· Accendi Evolution e si mette a scaricare in automatico la posta. Tu sai che non c’è connessione o per i cazzi tuoi vuoi stoppare sta cosa del download: non puoi, c’è la crocetta rossa accanto all’operazione, ma non funziona. A che serve la crocetta rossa? A farti consumare i click che ti avanzano probabilmente.
· Ti arriva un messaggio cifrato o devi firmare un messaggio… ti si apre Pinentry ma il processore schizza al 99% fino a che non inserisci la passwd. Tristissimo.
· Se hai intenzione di usare Evolution, disabilita la storia della sincronizzazione automatica dei contatti con quelli di Pidgin. Potresti restare deluso dallo sminchiamento misto e totale che questo comporta.
· Ti si chiude male il programma… ti si sfracella il layout.

Ora non mi viene in mente altro.

Lunga vita a KDE.

Posted in arghh!, be happy, Debian e GNU/Linux, FLOSS, KDE, tech

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